I quattro elementi, Fuoco, Acqua, Terra e Aria, rappresentano una connessione strettissima tra il microcosmo umano e il macrocosmo naturale.  Dall’equilibrio di questi deriva la vita della specie umana. 

La cronaca locale recente ci ha raccontato di una settimana molto intensa riguardo gli incendi. Il 25 Luglio 2023 il capoluogo siciliano è stato circondato da oltre 400 roghi divampati in punti diversi. Gran parte del territorio della città di Palermo, e della Sicilia intera, è stato oggetto di devastazione a causa di un fenomeno che ha terrorizzato tutti creando nell’immediato conseguenze disastrose. Non è soltanto il bruciare e il conseguente fetore acre nell’atmosfera. Si tratta di sentire le “urla” che un arbusto, una pianta, emana una volta intaccato dalle fiamme. Si tratta di un attentato alla salute collettiva, vista la dispersione nell’atmosfera di micro-particelle derivanti dalla combustione di oggetti inquinanti; di interrompere per giorni interi, a causa dei danni, la distribuzione idrica ed elettrica di intere borgate. Devastare interi campi agricoli adibiti a frutteti, o boschi che rivestono una decisiva importanza quali polmoni verdi della città, per la coltivazione di varietà tipiche del nostro territorio.

L’equilibrio dei quattro elementi viene cosi a mancare, per mano umana, e un solo elemento, il Fuoco, predomina sugli altri in modo prepotente al punto da sovvertire l’ordine naturale. L’Acqua si disperde nell’ambiente e la Terra piange la perdita dei suoi figli. Così ampi strati della società, metaforicamente intesi come Aria di protesta e volontà di rinnovamento, attuano forme civili di contestazione. Le istituzioni locali vengono accusate di non aver fatto una adeguata prevenzione verso un fenomeno che, tristemente, colpisce ogni anno il nostro territorio.